L'IMPRESSIONISMO
Il movimento dell’impressionismo nasce tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del XX secolo, si sviluppa principalmente in Francia e si diffonde poi nel resto dell’Europa. Si manifesta inizialmente con l’arte pittorica e poi i suoi principi creativi si estendono alla musica e alle altre arti.
Le caratteristiche alla base dell’impressionismo sono le seguenti: la negazione dell’importanza del soggetto, la centralità della pittura paesaggistica, supremazia del colore rispetto al disegno e la nuova, soggettiva, identità dell’artista, il quale non deve applicare un filtro alle sue emozioni e nasconderle, ma utilizzarle per realizzare i dipinti impressionisti.
Nel 1889, dopo l’Esposizione Universale di Parigi, ci fu un grande interesse intorno all’arte esotica, ed in particolar modo a quella giapponese e cinese; tra gli artisti orientali più apprezzati dall’impressionismo francese e dall’arte impressionista, ricordiamo Hokusai ed i suoi colleghi, esponenti della scuola Ukiyo-e (che avevano uno stile molto simile al realismo occidentale).
Gli impressionisti nacquero anche grazie al supporto fornito da Charles Baudelaire, famoso studioso dell’epoca, il quale fu tra i primi in assoluto a diffondere stampe giapponesi tra i suoi amici artisti, rendendole virali in pochissimo tempo.
Inoltre la pittura impressionista venne influenzata largamente dalla scoperta della macchina fotografica e dalle leggi sui colori di Chevreul: secondo queste enunciazioni, i colori dovevano essere accostati ma non mescolati sulla tela, così da garantire la realizzazione delle scene ancor più realistiche ed i movimenti dei soggetti più fluidi e vicini alla realtà, senza eccessivi accorgimenti, che avrebbero reso l’opera macchinosa.
Nel 1863, Napoleone III realizzò il Salon des Refusés, una mostra che vedeva protagoniste tutte quelle opere che precedentemente, erano state rifiutate dal Salon ufficiale.
Il 15 aprile 1874, nello studio del fotografo Felix Nadar, molti degli artisti che parteciparono al Salon des Refusés si riunirono per dare vita a questa nuova pittura in modo ufficiale.
I partecipanti a questa esposizione realizzarono delle opere d’arte in risposta al Salon ufficiale, che negli anni precedenti, aveva sempre rifiutato le loro opere; ogni artista, a proprio modo, andava via via incorporando nei suoi quadri, le caratteristiche dell’impressionismo, dando vita a delle sfaccettature sempre nuove.
Questa celebre mostra del 1874 venne denominata dai critici d’arte del tempo, Exposition Impressioniste, ispirandosi al quadro Impressione, levar del Sole di Monet; questa definizione, data dai critici del tempo era da considerarsi essenzialmente negativa, poiché, con quell’espressione indicavano l’incompletezza che accomunava tutti i lavori esposti.I principali esponenti sono: Édouard Manet, Claude Monet, Edgar Degas, Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir
Nella musica l’impressionismo fu capeggiato da Claude Debussy rimasto affascinato dai dipinti dei pittori francesi e dalle poesie di Paul Verlaine, Charles Baudelaire e Stephane Mallarmé.
Esiste una musica interiore nel nostro mondo e il poeta Verlaine riuscì a scoprirla, traducendola in versi. La musica diventa la lingua privilegiata del mondo interiore del poeta dove può esprimere ciò che ha afferrato nella propria profondità, impossibile da esprime nel linguaggio letterario tradizionale. Germoglia così una poesia candida, pura e piena di dolcezza che fonde la metrica poetica nel numero dispari di sillabe e si contrappone alla tradizione classica della decisione in due parti di eguale lunghezza, donando una nuova musicalità, che il poeta percorre per oltrepassare le vibrazioni del cuore. Nulla di più efficace dei versi dispari che, con il loro ritmo irregolare ci allontana dalla retorica e dalle convenzioni letterarie. Con Verlaine la musica diventa il mezzo ideale per giungere ad un infinito interiore.
Musica
(P.Verlaine)
La musica prima di ogni altra cosa,
E perciò preferisci il verso impari
Più vago e più solubile nell’aria,
Senza nulla in esso che pesi o posi…
È anche necessario che tu non scelga
le tue parole senza qualche errore:
nulla è più caro della canzone grigia
in cui l’Incerto al Preciso si unisce.
Sono dei begli occhi dietro i veli,
è la forte luce tremolante del mezzogiorno,
è, in mezzo al cielo tiepido d’autunno,
l’azzurro brulichio di chiare stelle!
Perché noi vogliamo la Sfumatura ancora,
non il Colore ma soltanto sfumatura!
Oh! la sfumatura solamente accoppia
il sogno al sogno e il flauto al corno.
Fuggi lontano dall’Arguzia assassina,
dallo Spirito crudele e dal Riso impuro,
che fanno piangere gli occhi dell’Azzurro,
e tutto quest’aglio di bassa cucina.
Prendi l’eloquenza e torcile il collo!
E farai bene, in vena d’energia,
a moderare un poco la Rima.
Fin dove andrà, se non la sorvegli?
Oh, chi dirà i torti della Rima?
Quale fanciullo sordo o negro folle
ci ha forgiato questo gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?
Musica e sempre musica ancora!
Sia il tuo verso la cosa che dilegua
che si sente che fugge da un’anima che va
verso altri cieli ad altri amori.
Che il tuo verso sia la buona avventura
Sparsa al vento increspato del mattino
Che porta odori di menta e di timo…
E tutto il resto è letteratura.
Con l'espressione impressionismo musicale (o anche musica impressionista) si intende una corrente di musica colta sviluppatasi in Europa (in particolare in Francia) tra il 1890 e il 1920 avente alcune analogie con l'omonima corrente pittorica e facente capo alle composizioni di Claude Debussy. Questa espressione è stata data a posteriori dai musicologi poiché lo stesso Debussy non vi si riconosceva del tutto. L'Impressionismo musicale è inoltre strettamente legato alla poetica simbolista.I compositori impressionisti cercano di esprimere con la musica i propri stati d’animo, le impressioni che la realtà̀ suscita nella loro mente. L’armonia classica (la tonalità̀, scala maggiore e minore) fu la prima ad essere sconvolta dalla nuova tendenza dell’impressionismo. L'impressionismo musicale rifiuta quindi le forme tradizionali della musica classica, come la sonata, la sinfonia, e il concerto, affidandosi spesso a brani molto brevi.Nella musica i contorni musicali sono più sfuggenti, volti a comunicare atmosfere immaginarie e sensazioni vaghe. I musicisti cercano di rappresentare la natura e comunicare all'ascoltatore le loro "impressioni", ponendo l'accento sul colore e sul timbro dei suoni; a differenza dei sentimenti forti della musica romantica, tali impressioni sono per di più irreali. In particolare, per quanto riguarda la musica di Debussy, si intende il progressivo dissolversi della forma musicale in favore di costruzioni basate su delle "macchie sonore" attraverso un largo impiego del cromatismo.
Accordi e dissonanze acquisirono un valore esclusivamente timbrico, coloristico; il loro accostamento era scelto solo al fine di creare particolari atmosfere sonore, spettacolari e affascinanti. Permane in questo periodo l’esotismo in musica: i compositori vengono a contatto con scale orientali, conosciute sia attraverso viaggi all’estero, sia grazie all’esposizione universale di Parigi.
I musicisti ed i compositori a differenza dei pittori impressionisti che privilegiavano la luce sviluppano una sensibilità sul timbro, il “colore” degli strumenti. Il timbro diventa per questi compositori l'elemento più importante della composizione, attraverso il quale esprimere impressioni e suggestioni. Le tecniche di strumentazione utilizzate sono molto raffinate e gli strumenti sono spinti agli estremi limiti della loro estensione. Le sonorità dell'orchestra così ottenute sono leggere, sfumate e trasparenti. La dinamica non raggiunge quasi mai il forte, ma in genere va dal mezzoforte al pianissimo. L'armonia segue le regole tradizionali, ma è molto innovativa e crea un effetto di sospensione. Le melodie usano spesso scale antiche, di tradizione medievale, o ispirate all'Oriente come la scala pentafonica (di cinque suoni) e la scala esatonale (di sei toni). Le atmosfere delle composizioni appaiono così sognanti, vaghe e indeterminate.